Il lavoro portuale europeo nel contesto delle Global Supply Chains. Evidenze empiriche dal Porto di Genova

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Questo paper (in lingua italiana) restituisce i primi risultati empirici di una ricerca in corso sulle dinamiche della trasformazione del lavoro portuale in chiave comparata, nei rispettivi porti di Genova e Anversa. Partendo dall’analisi della documentazione raccolta attraverso l’uso di metodi qualitativi nel porto di Genova, l’articolo pone l’accento sulla relazione tra il ruolo degli attori che controllano ampi segmenti delle catene della fornitura e la loro capacità di plasmare la struttura del lavoro portuale. Viene mostrato in che modo le strategie consolidate dei principali attori, volte al perseguimento delle economie di scala nel contesto delle catene globali della fornitura, producono pressioni sul porto di Genova tali da modificare non solo la configurazione tecnica dei terminal, ma il meccanismo di funzionamento del pool di manodopera stesso, costretto al ricorso di risorse esterne. I processi di flessibilizzazione prodotti dalla concentrazione dei traffici sanciscono un passaggio che chiama in causa il ruolo dei vincoli istituzionali rispetto alla performance dei porti e dei sistemi di lavoro portuale. In prospettiva di una comparazione con il porto di Anversa, viene effettuata una ricognizione della letteratura e del quadro teorico di riferimento necessario per interpretare la condotta degli attori portuali e per cercare di riconoscere l’esistenza di quei vincoli benefici per gli attori coinvolti e per il sistema contrattuale del lavoro portuale.  
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