Check-up Mezzogiorno – Dicembre 2023

L'edizione 2023 del Check-Up Mezzogiorno, elaborato da Confindustria e SRM, conferma alcuni segnali positivi e una generale tenuta delle imprese rispetto a quanto emerso nell’edizione 2022.

La stima dell’Indice sintetico dell’economia meridionale per il 2023, elaborata tenendo conto delle principali variabili macroeconomiche, risulta in crescita per il terzo anno consecutivo, dopo il crollo registrato nel 2020. Si evidenzia un Mezzogiorno resiliente alle crisi degli ultimi anni e con rilevanti potenzialità di rilancio. Bisogna dunque puntare su Competenze, Connettività e Competitività delle imprese e rafforzare l’economia del Mezzogiorno attraverso interventi mirati, che sostengano gli investimenti, specie per le transizioni e l’occupazione di qualità. A tal fine, occorre una politica industriale che, sfruttando le ingenti risorse a disposizione - europee e nazionali - possa creare un ambiente favorevole alla crescita di territori e delle impresemeridionali e, al contempo, ne valorizzi le potenzialità produttive. In questo contesto le risorse del PNRR – insieme a quelle attivate con la ZES Unica – saranno fondamentali per la crescita del Paese, ma ancor di più per quella del Mezzogiorno.

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L'edizione 2023 del Check-Up Mezzogiorno, elaborato da Confindustria e SRM, conferma alcuni segnali positivi e una generale tenuta delle imprese rispetto a quanto emerso nell’edizione 2022.

La stima dell’Indice sintetico dell’economia meridionale per il 2023, elaborata tenendo conto delle principali variabili macroeconomiche, risulta in crescita per il terzo anno consecutivo, dopo il crollo registrato nel 2020. Il valore stimato per il 2023 è pari a 534,9, ossia 8,8 punti in più rispetto al dato dell’anno precedente. Inoltre, da notare che, sulla scia di quanto emerso per il 2022, si supera il livello del 2007.

Ferme le criticità strutturali del sistema economico meridionale, l’analisi congiunturale evidenzia, dunque, una crescita dei singoli indicatori che compongono l’indice rispetto all’anno precedente. Queste dinamiche congiunturali evidenziano un Mezzogiorno resiliente alle crisi degli ultimi anni e con rilevanti potenzialità di rilancio. Le stesse dinamiche, ovviamente, non appaiono risolutive rispetto alle complessità strutturali dell’area. 

Sono almeno tre i grandi fattori di sviluppo su cui il Mezzogiorno deve crescere. Si tratta delle cosiddette “3C”: Competenze (dalla formazione all’innovazione), Connettività (attraverso adeguate infrastrutture di connessione stradale, ferroviaria, portuale e aerea, ma anche e soprattutto digitale e tecnologica) e Competitività delle imprese (anzitutto in termini di densità e intensità imprenditoriale).

È necessario, quindi, insistere sul rafforzamento dell’economia del Mezzogiorno, attraverso interventi mirati, che sostengano gli investimenti, specie per le transizioni e l’occupazione di qualità. A tal fine, occorre una politica industriale che, sfruttando le ingenti risorse a disposizione - europee e nazionali - possa creare un ambiente favorevole alla crescita di territori e imprese del Mezzogiorno e, al contempo, ne valorizzi le potenzialità produttive.

In questo contesto, un ruolo centrale sarà giocato dal PNRR, la cui rimodulazione rappresenta una notizia molto attesa. Infatti, le risorse provenienti dal PNRR – insieme a quelle attivate con la ZES Unica – saranno fondamentali per la crescita del Paese, ma ancor di più per quella del Mezzogiorno.

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